Amianto, il killer silenzioso: in Italia 17milioni per il risanamento

Il Ministero dell’Ambiente prevede con nuovo decreto, un credito d’imposta del 50% per le imprese che abbiano autorizzato interventi di bonifica la cui conclusione sia prevista entro e non oltre la fine del 2016.

E’ emergenza ambientale in Italia. Lo si deduce dal nuovo decreto ministeriale entrato in vigore lo scorso 17 ottobre ed attuativo del Collegato Ambiente 2015 su beni e strutture produttive, ma anche dalle ultime dichiarazioni dell’ Ona, Osservatorio Nazionale Amianto. L’ associazione di utilità sociale infatti, impegnata dal 2010 nella lotta al materiale la cui nocività per la salute è stata ormai più volte accertata, prosegue con la mobilitazione in favore delle vittime, fissando incontri e sottolineando come l’argomento stia finalmente raggiungendo le aule giudiziarie.

amianto

Che nel corso del Novecento, l’utilizzo dell’amianto per la costruzione degli edifici sia stata una pessima idea, è ormai di dominio pubblico. Numerose testimonianze attestano che il composito fibro-cementizio detto anche Eternit, apparentemente adatto all’edilizia per fibrosità e resistenza, negli ultimi vent’anni sia stata una delle principali cause di carcinoma, mesotelioma ed altre patologie molto gravi. La totale assenza di una linea nazionale di assistenza per i cittadini esposti e di un registro pubblico delle patologie, non ha fatto altro che ingigantire il problema, conducendo ad un intervento più che tardivo sia in termini di prevenzione, sia di bonifica.

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Resistente ad alte temperature, eccellente come termo isolante non conduttivo, prodotto a costi irrisori, l’amianto nella seconda metà del XX secolo sembrava essere la risorsa ideale per realizzare tegole, tubazioni, pavimenti, forni, ma anche parti meccaniche e guarnizioni. La natura cancerogena è stata riscontrata soltanto successivamente, ossia quando è divenuto possibile dimostrare che, a causa dell’estrema volatilità delle sue fibre (1300 volte più sottili di un capello umano), un’esposizione prolungata all’amianto sarebbe stata potenzialmente fatale.

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Minerali del gruppo dell’amianto

Per tutte queste ragioni, una zona ad alto rischio sismico dovrà essere risanata prima delle altre. Amatrice e tutti i comuni colpiti dall’ultimo terremoto, stanno pagando un prezzo molto alto a causa delle pericolose fibre cancerogene propagatesi dalle macerie, che si stima corrispondano a svariate tonnellate per chilometro quadrato. Secondo le istruzioni del decreto Galletti la priorità sarà data a scuole, parchi giochi, asili, ospedali ed impianti sportivi.

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Rimozione dell’ amianto

La domanda per l’accesso al bonus potrà essere presentata online, mediante l’apposita piattaforma, a partire dal 16 Novembre. Le aziende contemplate dalla normativa avranno tempo fino al 31 Marzo per inviare la propria richiesta di rimborso, che avverrà esclusivamente per cifre comprese tra i 20mila ed i 400mila euro, e solo in caso di rimozione integrale dell’amianto (non sarà sufficiente incapsularlo).

Per ricevere il credito d’imposta nella misura del 50% delle spese sostenute, le imprese dovranno essere in possesso di alcuni requisiti fondamentali :

  • interventi relativi a beni e strutture produttive ubicati nel territorio nazionale, realizzati nel rispetto della normativa ambientale e di sicurezza dei luoghi di lavoro;
  • interventi aventi come oggetto la rimozione e smaltimento di amianto e non l’incapsulamento o confinamento;
  • interventi di importo unitario minimo pari a 20mila euro per singola impresa unica;
  • interventi conclusi al momento della presentazione della domanda e per i quali siano state emesse le corrispondenti fatture, nel periodo compreso tra il 1° gennaio ed il 31 dicembre 2016;
  • interventi inseriti in apposito Piano di Lavoro, redatto ai sensi dell’art. 256 del D. Lgs. 81/2008 e s. m. e i., relativo ad intervento di bonifica unitariamente considerato per l’unità produttiva di riferimento;
  • interventi per i quali sia stata effettuata comunicazione di avvenuta ultimazione dei lavori/attività di cui al Piano di Lavoro alla ASL competente e che questa li abbia approvati secondo le modalità previste.
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Valentina Barretta