Tetti e facciate da coltivare, così le capitali diventano città verdi.
Le aree verdi hanno un impatto decisivo sui livelli di inquinamento delle città, ma come aumentare le superfici disponibili? Dalle capitali mondiali arrivano le buone pratiche per le città verdi.
Ogni anno il caldo urbano e l’inquinamento producono tre milioni di vittime in tutto il mondo e le ondate di calore continueranno ad aumentare con l’aumento esponenziale degli abitanti delle città. Entro i prossimi 40 anni, infatti, più della metà della popolazione mondiale vivrà nelle aree urbane e per far fronte alle esigenze abitative dell’uomo con soluzioni sostenibili, l’architettura dovrà collaborare sempre di più con la natura. Per creare un nuovo equilibrio ambientale e sociale le città dovranno essere convertite in città verdi.
Per fortuna in tutto il mondo è in atto una presa di coscienza da parte degli addetti ai lavori e come spesso accade, le iniziative che puntano a ridurre l’impronta ecologica degli abitanti nelle città arrivano dall’estero, con soluzioni efficaci e dall’impatto visivo sorprendente.
Buone pratiche per le città verdi.
I tetti verdi di Melbourne
A Melbourne l’amministrazione cittadina ha varato il programma Green Roof rilasciando su internet una guida con tutte le istruzioni per costruire un giardino verticale, incoraggiando i cittadini a disseminare di piante tipiche del luogo i tetti, le pareti e persino gli spazi tra le case. Le facciate verdi, in coltivazione idroponica, consentono un migliore isolamento termico dell’edificio e costituiscono una strategia efficace contro il surriscaldamento degli edifici e favoriscono così il risparmio energetico. Non c’è da stupirsi se la capitale australiana ha strappato per cinque anni di fila -fino al 2015- il titolo di ‘Migliore città in cui vivere’.

La salvaguardia degli alberi a Shangai
Gli alberi migliorano la qualità dell’aria, possono fungere da barriera per l’inquinamento e abbassare la temperatura di oltre 2°C, sono un fattore determinante per il benessere ed è importante trovare soluzioni che permettano di integrarli nelle nuove costruzioni, anziché abbatterli. Come nel caso del Huaxin Business Center di Shangai, dove un intero complesso di uffici è stato costruito attorno a sei vecchi alberi della canfora, dando vita ad una relazione stretta e interattiva con le piante.

Orti urbani e giardini condivisi a Parigi
In Francia il Consiglio comunale di Parigi incentiva i cittadini a creare il proprio orto urbano condiviso su suolo pubblico, attraverso la legge “Permis de végétaliser”. L’iniziativa promuove l’utilizzo di concimi naturali, scoraggia l’utilizzo di pesticidi ed è finalizzata a migliorare i legami tra gli abitanti. Le istruzioni per partecipare sono contenute in vero e proprio kit con tutto il necessario per intraprendere l’attività di giardinaggio.
Grazie alla creatività di architetti, urbanisti, scienziati ma anche cittadini impegnati in attività di riqualificazione dal basso, è possibile cambiare il volto delle città. Tuttavia, come si può facilmente evincere dalle classifiche delle capitali più vivibili (Vancouver, Reykjavik,Portland, Copenhagen, Barcellona, Curitiba, Friburgo e la lista è in crescita) è soprattutto l’impegno delle amministrazioni a innescare il cambiamento decisivo verso la svolta green.
Virginia Marchione