Dal Web i contenuti più cercati e condivisi del 2020
Arriva dai colossi del Web la lista dei contenuti più cercati e condivisi del 2020 su social network e motori di ricerca.
Bisognerà dargli una buona fine a questo 2020. Bisognerà farlo per darci tutti un nuovo inizio e lo sappiamo. E legittimamente questo 2021 entrerà in campo con una certa ansia da prestazione, non c’è dubbio.
Adesso arrivano, intanto, i resoconti di social e motori di ricerca sulle nostre ricerche annuali.
Andando a dare un’occhiata troveremo quello che ha maggiormente sollecitato i nostri interessi nel corso dell’anno. Senza grosse sorprese, potremmo dire, almeno in testa alle classifiche.
Intanto c’è da dire che con il trasloco online a tappe forzate di centinaia di milioni di persone a causa della pandemia è cambiato il modo di vivere il digitale, non c’è dubbio. Sono esplosi i consumi dello streaming e delle piattaforme per lavorare, è aumentato di oltre il 100 per cento la pubblicazione di video e di fotografie e le chiamate di gruppo – quelle con tre o più partecipanti – sono aumentate di oltre il mille per cento solo a marzo.
Sui social oltre alla questione coronavirus di cui è inutile indicare la priorità il 2020 è stato l’anno dei lutti eccellenti che vanno dall’ex campione argentino Diego Armando Maradona a quello del basket Kobe Bryant fino a Paolo Rossi. E poi i musicisti Ezio Bosso e Ennio Morricone, l’attore Sean Connery, i comuni cittadini come George Floyd che negli Usa ha innestato la protesta di “Black Lives Matter”. La rivolta in America seguita all’uccisione di Floyd è stata fra i temi più discussi su Facebook, anche se in cima alla lista in Italia c’è il concerto di Andrea Bocelli da Piazza del Duomo a Milano. Seguono l’esplosione nel porto di Beirut e le proteste ad Hong Kong. Proteste delle quali il social network cinese TikTok, grande protagonista del 2020 sia per la crescita di utenti sia per essere stato al centro dello scontro fra Washington e Pechino, non fa menzione. Cita invece fra le parole d’ordine più usate gli hashtag #IoRestoaCasa, #ActivePlank, #UsoLaMiaVoce: #AmoIlMioCorpo e #MuseoaCasa.
Se vogliamo cercare di essere più precisi dobbiamo riferirci però a quello che Google ha pubblicato in merito alle ricerche fatte sul suo motore di ricerca.
Qui il posto d’onore non poteva che spettare al coronavirus che è in vetta alle parole più cliccate. Al secondo posto le “elezioni Usa” e al terzo “Classroom”, la piattaforma per le lezioni a distanza di Big G, seguita da un altro ambiente per la didattica in remoto (WeSchool) e da “nuovo dpcm”.A chiudere la classifica delle parole di maggior tendenza ci sono Diego Armando Maradona, scomparso lo scorso 25 novembre, il mito del basket Kobe Bryan precipitato in elicottero in California con la figlia Gianna e altre sette persone il 26 gennaio, e altri termini che ruotano intorno alla pandemia: Meet, la piattaforma per le videocall di Google e le parole “contagi” e “Protezione civile”.
È utile ricordare che non si tratta delle chiavi di ricerca più cliccate in assoluto ma delle ricerche che hanno registrato il picco di traffico più elevato per un periodo prolungato nel 2020 rispetto allo stesso periodo del 2019.
Fra gli eventi hanno tenuto banco troviamo il campionato di calcio di Serie A oltre alle elezioni statunitensi, all’immancabile festival di Sanremo (fra gli ultimi grandi eventi italiani pre-Covid), poi le coppe europee di calcio, il Roland Garros, le offerte del Black Friday, l’Nba, e il referendum sul taglio dei parlamentari dello scorso settembre fino alla Festa della Repubblica.
Alex Zanardi, protagonista di un gravissimo incidente con la sua hand-bike il 19 giugno in Toscana e oggi ricoverato all’ospedale di Padova dopo un lungo periodo al San Raffaele di Milano, è stato al vertice delle ricerche degli italiani nella categoria “Personaggi” davanti a Silvia Aisha Romano, la giovanissima volontaria milanese rapita in Kenya nel novembre 2018, rimasta per un anno e mezzo in mano ai terroristi in Somalia, poi Donald Trump, il presidente americano Joe Biden, Giuseppe Conte, il dittatore nordcoreano Kim Jong-un, il premier britannico Boris Johnson, la vicepresidente eletta degli Stati Uniti Kamala Harris, la giornalista Rula Jebreal e il vulcanico imprenditore di SpaceX e Tesla, Elon Musk.
Per ciò che riguarda le voci “Come fare?” e “Cosa significa?” nel primo caso, le tendenze di Mountain View raccontano di dubbi che prima che di salute sono stati anzitutto culinari e infine economici. Abbiamo cercato istruzioni su come fare il pane fatto in casa, le mascherine “antivirus”, il lievito di birra e la pizza. Poi su come preparare l’amuchina e il lievito madre. Solo in un secondo momento spuntano le ricerche su come fare il tampone, lo Spid (l’identità unica digitale fondamentale per accedere a sempre più bonus e servizi, da quello per le vacanze al cashback di Stato), la domanda del reddito di emergenza e per finire gli gnocchi.
Fra i significati oltre a “pandemia” ci siamo domandati cosa volessero dire quelle sigle che hanno infuocato il dibattito pubblico per mesi: dal Mes, il cosiddetto fondo salva-stati la cui riforma europea arriva al traguardo in questi giorni, agli onnipresenti dpcm passando per l’enigma dei “congiunti”. Seguono la formula “Urbi et Orbi”, i bonsai, lo smart working e il lockdown, la sigla rsa che indica le residenze sanitarie assistenziali dove si sono purtroppo verificati moltissimi decessi fra gli anziani e i malati ospiti in particolare nel corso della prima ondata dell’epidemia, e Black Lives Matter.
Riguardo al fai-da-te per il corpo sono spuntate, specie fra marzo e maggio, pratiche che prima eravamo abituati a concederci da un estetista o in un centro specializzato e che abbiamo dovuto imparare a fare da soli, dalla tinta per i capelli al taglio maschile fino alla pedicure e alla pulizia del viso. Mentre nel fai-da-te più in generale il podio va alla costruzione di un pollaio, alla realizzazione del barbecue e delle zanzariere, davanti a incubatrice, compostiera, piscina, libreria, scarpiera, fioriera e grow box, le serre domestiche per la coltivazione indoor delle piante, a riprova di un pollice verde esploso nel corso del primo isolamento.
Fra i “perché” dell’anno riescono ad emergere anche argomenti extra pandemia: dal referendum concluso con la vittoria del Sì, al fenomeno social delle scope che si reggono in piedi da sole e che ha chiamato in causa perfino la Nasa. Troviamo, poi, i devastanti incendi australiani a cavallo fra 2019 e 2020, e la mai risolta separazione di quasi quarant’anni fa dello storico gruppo dei Ricchi e poveri, per arrivare alle ragioni per cui si festeggia il Ferragosto. Sono presenti le domande sul tasso di letalità della Covid-19 in Germania, sulle ragioni per cui si muoia della malattia scatenata da Sars-CoV-2 e sul perché sia stato scelto quel nome per definirla.
Beh, un anno intenso, non c’è che dire. Un anno importante che ha cambiato il nostro stile di vita e ha introdotto un nuovo rapporto con il digitale e il senso delle cose. Potremmo farne buon uso. Ora spetta a noi.
Luigi Saravo
E qui un vademecum sui videogiochi per genitori ansiosi