Robotica ed edilizia: una coppia di fatto!
La robotica entra nel settore delle costruzioni in occasione della European Robotics Week2016, l’evento dedicato al futuro delle soluzioni digitali
La settimana europea della robotica si è aperta tra timori e speranze. Sebbene migliaia di maker attendessero da mesi questo momento, l’entusiasmo per l’automazione viene sempre costantemente mitigato dalla paura che umanoidi meccanizzati possano condurre un giorno, ad un incremento massiccio della disoccupazione. Effettivamente allo stato attuale, non c’è settore in cui l’applicazione della robotica non abbia ottenuto risultati rivoluzionari: trasporti, edilizia, meccanica, agricoltura, arte, medicina, astronomia, sono solo alcuni dei campi interessati, destinati ad aumentare proprio grazie ad eventi di questo tipo.
Nell’ambiente, il ramo edile fino a qualche anno fa ancora scarsamente digitalizzato, rappresenta senza dubbio una scommessa. In questa edizione la robotica è entrata finalmente in cantiere con numerose novità, offrendo un approccio moderno e possibilità finora sconosciute ad architetti, costruttori ed ingegneri.
Robots costruttori per edifici intelligenti
Un edificio oggi come oggi, deve essere considerato un insieme di parti assemblate e non un blocco unico. Partendo da questo presupposto, la robotica provvede sia alla progettazione delle singole sezioni, sia alla realizzazione delle intere strutture. E’ possibile segmentare l’automatizzazione delle costruzioni, in tre macrosettori:
- Braccia meccaniche, robots dotati di sensori e droni per cantieri
- Rivestimenti hi-teh per edifici
- Stampa 3D per l’edilizia
Muratori meccanici
Ai macchinari già noti, come scavatrici, skid‐steer loader, miniescavatori, etc, si aggiungono gli innovativi coworking robots, ossia braccia meccaniche automatizzate, dotate di sensori e speciali software di navigazione. Alimentati a litio, questi robots, oltre a ridurre tempi e costi, permettono di accrescere il grado di sicurezza sul lavoro in cantiere.
La tecnologia dei droni non è però superata e resta una delle più lungimiranti per la realizzazione di opere cantieristiche. Alcuni ipotizzano che i droni saranno i muratori del futuro.
Il cappotto per palazzi
Un’altra scoperta che contribuirà a rivoluzionare il settore edile, sono certamente i rivestimenti hi-tech per edifici. Le facciate attive, come quella del Jean Prouvè Square Mozart di Parigi o di Palazzo Italia a Milano, orientando pannelli e lamelle mobili in base alla posizione del sole, permettono di incanalare luce e calore, allontanando anche l’inquinamento. Il cappotto per palazzi può infatti fungere anche da involucro “catalitico”, ovvero una copertura capace di intrappolare le particelle di smog presenti nell’aria.
L’autofabbricazione
Il perfezionamento delle tecniche di stampa 3D ha permesso il raggiungimento di traguardi impensabili, come l’edificazione automatizzata di architetture complesse (soprattutto ponti). Il metodo della costruzione modulare, unito alla stampa 3D, assicura:
- tempi ridotti
- costi minori
- risparmio energetico
- rispetto per l’ambiente
Valentina Barretta