Energia solare anche senza pannelli? Collaborando si può
L’ecoscetticismo impera nuovamente grazie a Trump, ma la creazione di un sapere green condiviso e la volontà dei singoli, potrebbero cambiare le sorti del pianeta. Ecomondo ed Arcadia Power lo dimostrano
Con l’elezione di Trump alla Presidenza degli Stati Uniti, si è avuta conferma che i populismi non sempre coincidano con gli interessi reali del popolo, nè tantomeno degli ecosistemi. L’acceso “ecoscetticismo” mostrato dal magnate dell’edilizia newyorkese infatti, negazionista riguardo a questioni ormai scientificamente comprovate, come il riscaldamento globale ed i cambiamenti climatici, di certo non migliorerà la reputazione dell’America o dei suoi cittadini.
Che il modello Trump vada nella direzione diametralmente opposta a quella intrapresa da milioni di persone negli ultimi anni, non è un segreto. Prima che Donald impugnasse lo scettro, le speranze delle comunità internazionale erano ancora riposte nelle risorse della green economy, gli ecoincentivi per la domotica e l’edilizia sostenibile, le soluzioni tecnologiche ad energia rinnovabile. La Conferenza di Parigi sul clima aveva riscosso consenso anche tra le classi dirigenti, impegnatesi a ridurre le emissioni entro il 2030 e a cooperare con l’obiettivo di accelerare il processo appianando le divergenze.
Per quanto la situazione climatica fosse già irreversibile dunque, la fiducia nelle scelte green non è mai venuta a mancare. Sarà sufficiente un uomo con il suo entourage per demolirla? In molti si chiedono cosa succederà adesso e come influirà la politica statunitense sulle nostre esistenze. Esempi virtuosi dimostrano come la volontà dal basso, coinvolgendo i diretti interessati, possa rimediare agli errori della politica.
La creazione di un know-how green condiviso, che agisca parallelamente ai “buoni” provvedimenti governativi (vedi ecobonus per domotica o lotta all’ abusivismo edilizio), costituisce attualmente uno dei pochi strumenti utilizzabili dalla cittadinanza per contrastare i comportamenti nocivi di governi ed imprese.
In Italia per esempio, Ecomondo, l’Expo delle soluzioni tecnologiche sostenibili organizzato presso i padiglioni fieristici di Rimini, rappresenta un importante momento di confronto tra territorio e realtà aziendali. Il focus dell’iniziativa, che quest’anno ha raccolto ancora più adesioni coinvolgendo 1200 Aziende e 100mila operatori provenienti da 90 differenti Paesi, è sulle proposte per una nuova strategia energetica nazionale.
Tra le azioni più ardite, non si può non menzionare quella di Arcadia, startup ideatrice di un potente software in grado di trasferire fisicamente l’energia solare, anche da uno Stato ad un altro.
Grazie all’applicazione, che ha presto guadagnato fama internazionale, tutti quelli che finora non avevano avuto la possibilità di installare pannelli, potranno utilizzare l’energia solare da remoto. Gli abitanti dell’Alaska ad esempio, potranno acquistare energia pulita dalla California e dallo Stato di Washington. Il sistema è semplice ed applicabile in qualsiasi luogo. Arcadia Power vende pacchetti “solari” a chiunque non abbia la possibilità di installare facilmente i pannelli, offrendo un credito a chi invece abbia acconsentito all’installazione degli impianti fotovoltaici. Sfortunatamente negli USA, solo il 25% della popolazione ha un tetto da sfruttare, e nonostante si siano già registrate più di 1 milione di installazioni, 150 milioni di persone continuano a pagare le bollette.
Il software Arcadia calcolerà esattamente il quantitativo di energia prodotta ed erogata, consentendo all’utente di verificare direttamente sulla dashboard online.
Inoltre una volta entrati a far parte del network di Arcadia, sarà possibile fare dell’energia il proprio bagaglio di viaggio. Il programma prevede infatti la possibilità di spostare l’energia anche per brevi periodi. I progetti della compagnia si trovano al momento in California, Florida, Colorado, Massachusetts, Washington Dc, ma l’innovativo sistema potrebbe varcare presto le soglie dell’ Europa.
Valentina Barretta