Esoscheletro per neonati, wereable technology applicata ai bebè

L’esoscheletro per neonati, riproducendo i movimenti del “gattonare”, aiuta a riconoscere e prevenire gravi disordini motori nei bambini a rischio

L’Università dell’Oklahoma negli Stati Uniti, ha realizzato il primo esoscheletro per neonati. La struttura robotica oltre a far sembrare i bimbi dei piccoli polipetti, può essere molto utile per prevenire problemi motori e paralisi celebrali (paraplegia, distrofia muscolare, ecc..). Il dispositivo motorizzato si avvale infatti di braccia meccaniche in grado di trasmettere al bambino a rischio malattia, gli stimoli necessari per riprendere il controllo degli arti e muoversi come i propri coetanei.

Robotics Exoskeleton Oklaoma University IEEE
Esoscheletro neonati, Oklaoma University IEEE

Gravi disturbi della coordinazione motoria, spesso indicati con la dicitura Developmental Coordination Desorder/em>< (DCD), possono essere provocati da danni celebrali, infezioni o lesioni sorte nei primi anni di vita e si manifestano in genere in età scolare, quando l’incapacità di risolvere i problemi legati alle attività motorie diventa evidente. A diagnosi effettuata, almeno fino a qualche anno fa, tutto sarebbe dipeso dallo sforzo e l’attenzione supplementari che il fanciullo avrebbe dovuto impiegare nel trasferire le capacità di coordinazione da un esercizio all’altro. Oggi invece, grazie ad un robot indossabile, anche i pazienti più piccoli potranno muoversi con un’assistenza minima.

Non vi è dubbio che in tutti i casi, per combattere la malattia, la terapia dovrebbe iniziare il prima possibile, sebbene sfortunatamente la maggior parte delle volte le prime avvisaglie arrivino con il primo compleanno. La buona notizia è che il nuovo metodo sia capace di riconoscere i neonati a rischio, già tra i due e gli otto mesi dì età.

Il principio su cui si fonda la nuova tecnologia è piuttosto semplice. Dal momento in cui il bambino non riesce a fare il movimento che vorrebbe, rinuncia e smette di gattonare, generando al livello neurologico, un’interruzione nello sviluppo delle proprie capacità motorie. Il macchinario non fa altro che aiutare l’infante in quei movimenti per lui ostici, favorendo così la crescita celebrale indispensabile al movimento muscolare.

La squadra dell’ OU ha però ammesso che questo tipo di wereable technology debba essere considerato soltanto un prototipo e che per l’esoscheletro per bebè, di strada da fare ce ne sia ancora molta. Secondo i dati riportati dall’ IEEE (Institute of Electrical and Electronics Engineers), la più grande organizzazione mondiale per le tecnologie avanzate a beneficio dell’umanità, si tratterebbe di una fase sperimentale, con 56 soggetti in osservazione. Sempre da quanto riporta l’organizzazione, la raccolta dei dati provenienti dagli impulsi nervosi e le analisi degli stessi, avvengono rigorosamente in tempo reale.

Valentina Barretta