Facebook e Luxottica preparano i nuovi smart glass

Facebook e Luxottica hanno stretto un accordo per produrre nuovi dispositivi indossabili per la realtà aumentata. E i cellulari andranno in pensione.

Facebook ha stretto un accordo con EssilorLuxottica, la società nata nel 2018 dalla fusione della più grande azienda produttrice di occhiali, l’italiana Luxottica, con la più grande produttrice di lenti, la francese Essilor, per la realizzazione di occhiali in realtà aumentata a marchio Ray Ban. Lo ha annunciato Mark Zuckerberg in persona durante il keynote di apertura di Facebook Connect spiegando come i Facebook Reality Labs non siano ancora in grado di mostrare un prodotto definitivo.

La collaborazione tra le due società è stata segnalata per la prima volta dalla CNBC lo scorso anno. “Non posso ancora entrare nei dettagli completi del prodotto, ma sono davvero il prossimo passo sulla strada per gli occhiali a realtà aumentata”, ha detto Zuckerberg. “E sono anche molto belli”.

Alla base degli smart glasses c’è il Project Aria, uno strumento di ricerca che aiuterà Facebook a capire come costruire al meglio l’hardware e il software degli occhiali. Da settembre un centinaio di impiegati di Facebook indosserà gli occhiali del Project Aria, che registreranno audio e video, seguiranno i movimenti degli occhi e rileveranno altri dati.

Dove Google ha fallito Facebook vuole raggiungere il successo. I motivi del fallimento dei Google Glass furono legati non solamente al costo ma soprattutto ad un design più che rivedibile tanto da farli apparire come un aggeggio creato in un laboratorio stile film anni ’80. Ma a differenza dei Google Glass – peraltro anche loro legati da un accordo con la stessa Luxottica – gli occhiali smart di Facebook avranno un design del tutto simile a quello dei modelli tradizionali grazie a una componentistica miniaturizzata che dovrebbe contare su microfoni, videocamere, moduli senza fili, batterie e chip vari.

Gli smartglass di Facebook e Luxottica potranno riconoscere gli oggetti o localizzarli più facilmente all’interno di grandi gruppi (per scopi professionali), tradurre in tempo reale un testo, ma anche avviare una videochiamata riservata con il video mostrato sulla lente e l’audio ascoltato per induzione ossea, per non parlare della navigazione gps in realtà aumentata con indicazioni precise e chiare su ciò che si ha davanti. Le potenzialità sono davvero tutte da esplorare. E se i primi modelli dovrebbero dipendere dallo smartphone per la connessione, quelli successivi potrebbero diventare stand-alone, mettendo a serio rischio la leadership dei cellulari come gadget tech più importante.

Facebook negli ultimi mesi è stato più trasparente sul lavoro in uscita da Reality Labs, un gruppo formato nel 2018 per lavorare su progetti sperimentali come il progetto dell’interfaccia cerebrale di Facebook, il design futuristico degli occhiali AR e altri lavori che possono influenzare lo sviluppo del prodotto in Oculus, il team di videoconferenza del portale e altri gruppi.

La società all’inizio di quest’anno ha rilasciato white paper e immagini di prototipi di come potrebbero apparire in futuro dispositivi AR-VR ibridi (potenzialmente una versione di Project Aria) e l’anno scorso la divisione Reality Labs ha acquisito la startup di interfaccia neurale CTRL-Labs .

Staremo a vedere.

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Luigi Saravo