Grazie alla fabbrica delle idee l’Italia tremerà di meno

Con la Fabbrica delle idee, l’evento annuale promosso da Federbeton, la federazione di settore di Confindustria, edilizia e costruzioni tornano al centro del dibattito, sottolineando l’importanza della progettazione sostenibile.

L’edilizia italiana è in crisi. I recenti crolli verificatisi nel centro Italia a causa del terremoto, sono l’ennesima dimostrazione che negli ultimi 50 anni, Enti istituzionali ed imprese edili abbiano lavorato male ed in maniera confusa. La tanto attesa svolta epocale apportata dall’innovazione tecnologica è ancora un miraggio nello Stivale e l’approccio dominante tarda ad essere sostituito. Per far fronte all’emergenza del 24 Agosto si sono mobilitati in molti, ma l’inadeguatezza delle soluzioni estemporanee proposte ed i nuovi tragici risvolti, costringono tutti ad una riflessione più attenta.

Anche per questa ragione, tra il 19 ed il 22 ottobre, in occasione della Fabbrica delle idee di Federbeton, ricorrenza che vede protagoniste Associazioni di rappresentanza nel settore dei materiali e delle tecnologie da costruzione a base cementizia, oltre 100 professionisti di diversa estrazione culturale hanno avviato un dibattito tecnico-scientifico, volto al rilancio sostenibile del settore dell’edilizia e delle costruzioni in Italia.

terremoto amatrice
Amatrice dopo il terremoto

I temi della riqualificazione del territorio e della sicurezza sismica, in termini sia abitativi che infrastrutturali, sono stati centrali nel corso dell’iniziativa tenutasi presso il SAIE, il salone dell’edilizia di Bologna. L’esigenza di porre fine all’abusivismo edilizio e agli scempi che stanno facendo sprofondare il Bel Paese nel baratro, unita al bisogno di trovare sistemazioni adeguate e di lunga durata per gli sfollati, ha infatti dato vita ad una tavola rotonda molto partecipata: “Un Paese da ricostruire”.

La fabbrica delle idee
La fabbrica delle idee- Federbeton

Posti di fronte ad uno scenario avvilente, connotato dal mancato rispetto dei vecchi piani urbanistici, edifici ormai inagibili, vie di fuga inesistenti o coperte dalle macerie, e dall’ assenza di una chiara pianificazione programmatica, ingegneri, architetti, geometri, accademici, politici ed esperti di settore, hanno affrontato alcuni argomenti caldi come:

  • la gestione consapevole e contemporanea dell’ambiente costruito
  • il ruolo della progettazione per uno sviluppo antropologico delle città
  • la valorizzazione dell’interdisciplinarietà nella programmazione delle
    infrastrutture per un nuovo rapporto tra territorio e costruzioni
  • le soluzioni per l’emergenza casa e un nuovo piano di interventi di social housing.

Tra le proposte concrete emerse durante i molteplici momenti di confronto, spicca sicuramente l’istituzione di un’ Agenzia per la rigenerazione urbana,ossia un organo che abbia il compito di assistere, approvare e supervisionare progetti green, in modo da renderli competitivi sul territorio. L’idea nasce sulla scia dell’esperienza francese ANRU, che ha dimostrato come possa essere favorita la rigenerazione urbana coinvolgendo le amministrazioni locali. Le riduzione delle spese di manutenzione, figlia dell’utilizzo di materiali durevoli e di tecnologie avanzate come Cad e Bim, e la conseguente progettazione dell’intero ciclo di vita dell’edificio, dovrebbero inoltre contribuire ad offrire nel tempo maggiori garanzie di sicurezza.

Valentina Barretta