I mini satelliti sono tra noi
Possono essere così minuscoli da pesare solo un chilo. A Roma durante la quarta conferenza annuale OpenGeoData Italia si è parlato anche di mini-satelliti e dei loro possibili impieghi, che spaziano dal business alle catastrofi naturali.
Nonostante la democratizzazione dei dati spaziali sia iniziata con Google Earth, con il tempo si è manifestata l’esigenza di avere dati sempre più frequentemente aggiornati. Con l’avvento dei mini-satelliti l’approccio all’osservazione della Terra sta cambiando, i dati satellitari sono tanti -forse troppi- e molto complessi da gestire. Queste riflessioni, hanno portato nel giugno 2014 il gruppo di Mountain View all’acquisizione di Skybox Imaging, per una spesa di 500 milioni di dollari.
Il team di Skybox Imaging ha dichiarato:
I satelliti SkyBox contribuiranno a rendere costantemente aggiornate le immagini di Google Maps. Auspichiamo che il team e le tecnologie SkyBox possano consentirci di migliorare l’accesso a Internet e di incrementare gli aiuti in zone disastrate – aree in cui Google investe da tempo.
I mini-satelliti hanno un peso minimo e dimensioni fino a 3 cm di lato (i Pico-satelliti), per un design paragonabile a quello di una scatola. Hanno un cuore altamente tecnologico e sono la nuova frontiera della trasformazione del dato: oltre al GPS,contengono moduli per la trasmissione veloce di dati sensori in grado di captare il suolo in tempo reale, con una definizione molto elevata.
Il team tra Google e Skybox, ribattezzato a Maggio Terra Bella, ha in mente di lanciare ben 13 mini satelliti e ancora non svela la sua strategia.
Ma a cosa potrebbero servire? L’utilizzo strategico dei mini satelliti è ancora avvolto da un velo di mistero, ma l’utilizzo commerciale è noto, e sul mercato civile anche i meno esperti potranno fare un utilizzo mirato sia del satellite sia dei dati. In ultimo sicuramente potranno essere utili per la business intelligence, per determinare informazioni sui trasporti di persone e merci, e sul monitoraggio di aree commerciali allo scopo di elaborare previsioni di vendita.
Il mercato è ampio, copre le multinazionali,i cantieri, il settore agricolo, tutti ambiti che in comune hanno l’esigenza di effettuare monitoraggi frequenti, Big data analytics su Cloud e mantenere basso l’investimento sui dati (servono dati estesi e non dati di precisione).
Ma il futuro dei mini satelliti passa anche per la ricerca di nuove modalità di trasformazione dell’utilità del dato, un concetto che nella prima giornata del convegno OpenGeoData Italia, organizzato da OpenGeoData presso il CNR di Roma, è stato più volte ripetuto nel corso della presentazione delle diverse piattaforme, comunità, soluzioni di potenziamento: il fruitore deve essere al centro, i dati dinamici devono essere accessibili a chiunque.
L’ascesa del dato satellitare è appena iniziata.
V.M.