I robot della Boston Dynamics ballano in un video
I robot della Boston Dynamics ballano in un video e uno di loro assomiglia inquietantemente ad un robot assassino di Black Mirror.
Erik Sofge dalle pagine di Popular Science il 6 luglio 2015 scrive un resoconto sulla DARPA Robotics Challenge (DRC) dichiarando senza mezzi termini che la competizione internazionale di robotica più grande e più finanziata di quegli anni è stata un fallimento.
“DRC-Hubo, il trionfante robot umanoide da 5 piedi e 9 pollici schierato dal Team KAIST della Corea del Sud, ha trascorso la maggior parte del suo tempo sul percorso di sfida all’aperto, un lungo tratto di terra che conduce a una finta struttura delle dimensioni di un appartamento con una camera da letto, praticamente a non fare niente. Ha iniziato la sua corsa vincente alla competizione guidando come potrebbe fare una persona e uscendo dal suo veicolo commerciale Polaris modificato più rapidamente e con meno partenze e arresti imbarazzanti rispetto a qualsiasi altro robot all’evento. Quindi DRC-Hubo è caduto sulle ginocchia con le ruote, è lentamente strisciato fino alla porta chiusa che rappresentava l’ingresso della struttura del percorso e si è bloccato”. Una figuraccia, non c’è che dire.
Ora siamo a soli 5 anni dall’evento in questione e per questo Natale la Boston Dynamics ha messo on line un video strabiliante e per alcuni inquietante dove due dei suoi robot (poi se ne aggiunge un terzo), una specie di cane e un robot umanoide, ballano in modo perfetto sulle note di “Do You Love Me”, un successo degli anni ’60 dei Contours, con posizioni in equilibrio, salti e una fluidità sconcertanti.
La Boston Dynamicsnon è una azienda di Boston, nata come spin off universitario del MIT, poi passata dalle mani di Google a quelle di Softbank e infine acquisita dalla Hyundai. Non ha ancora avuto il successo di mercato che molti immaginano, ma i suoi robot sono spettacolari e senz’altro all’avanguardia.
Ora la cosa curiosa è che il cane robotico ballerino del video assomiglia in modo allarmante a un robot che compare in una puntata della serie Black Mirror e in quella puntata si manifesta come una delle presenze più pericolose per un un essere umano dai tempi di Jack lo squartatore.
La cultura pop è piena di predizioni fantasiose su come i robot prenderanno il sopravvento e ci faranno fuori, ma l’assonanza tra la forma del cane della Boston Dynamics e quello di Black Mirror è comunque inquietante.
Ora la questione è fare un rapido punto sulle reali potenzialità della robotica, sui suoi rischi e sulle opportunità che ci offre.
Ecco, a questo proposito vale la pena dire che non c’è alcun pericolo all’orizzonte. I robot non possono che essere programmati, e l’ipotesi di collegarli a un intelligenza artificiale autonoma non garantirebbe granché in termini di autonomia personale dal momento che la cosiddetta intelligenza artificiale è ben poco intelligente e capace semmai di calcolare, ma certamente non di pensare.
I passi da gigante che la Boston Dynamics è stata capace di fare negli ultimi anni, con buona pace di Black Mirror, non ci si ritorceranno contro, o almeno non più di quanto potrebbe farlo un’evoluzione del nostro ferro da stiro.
Certo, sarebbe importante capire che la programmazione può essere direzionata per vari scopi e qui entra sempre in campo l’uomo con le sue attitudini e le sue scelte per cui vale la pena tenere la guardia alta con gli esseri umani piuttosto che con gli elettrodomestici.
Tornando alla Boston Dynamics dicevamo che è stata, in ultimo, acquistata da Hyundai e la casa coreana afferma che il suo investimento aiuterà lo sviluppo di robot di servizio e logistici, ma che nel tempo spera di costruire più robot umanoidi per lavori come l’assistenza ai pazienti negli ospedali. Altre aree di interesse includono la guida autonoma e le fabbriche intelligenti. Tutte cose che piuttosto che nuocerci ci garantiranno, invece, alcuni vantaggi.
Le stelle principali dell’azienda al momento sono quelle viste nel video danzante: Atlas, un robot bipede umanoide e Spot, un “cane” quadrupede più piccolo che è stato testato in una varietà di scenari, dall’allevamento di pecore all’assistenza agli operatori sanitari durante la pandemia . La società ha iniziato a vendere Spot nel giugno 2020 per $ 74.500 , rivolgendosi alle aziende e alla ricerca di un modo automatizzato per pattugliare e ispezionare i magazzini (come in Black Mirror, eh?).
Insomma i robot della Boston Dynamics sono pronti a lasciare i loro magazzini, attivi e innocui a meno che non si decida di programmarli per essere delle armi. Noi siamo pronti?
Luigi Saravo
E qui Alexa di Amazon gioca a tombola