Immigrazione: strutture di accoglienza sostenibili e nuovi progetti

Che relazione c’è tra architettura ed immigrazione? La risposta è semplice e viene offerta dalle nuove soluzioni abitative temporanee proposte dal mondo dell’architettura sostenibile.

L’universo architettonico non è mai spettatore passivo di fronte all’indigenza. Per questo immigrazione e degrado urbano sono da sempre temi cari ai professionisti dell’edilizia, pronti in ogni frangente ad adeguarsi a nuovi scenari e ad un quadro sociale profondamente cambiato. La progressiva radicalizzazione del fenomeno migratorio, oggi più che mai accentuata dall’esodo prodotto dalla guerra in Medio Oriente, rende sempre più urgenti interventi mirati ad accogliere le moltitudini di rifugiati che affollano i nostri mari e le nostre terre.

La stessa Lampedusa, emblema di un’emergenza spesso lesiva dei diritti e della dignità dei malcapitati, ha cercato di affrontare il problema alla radice, parlando di “progettazione per l’integrazione”. Tale concetto trascende le esigenze estemporanee degli esuli e guarda al potenziale dell’immigrazione nel lungo periodo, ossia all’enorme valore aggiunto offerto da quest’ultima ad Economie e Stati di Diritto vacillanti.

L’architettura oggi può essere intesa come strumento d’integrazione sociale.
Sono numerosi gli architetti che hanno fatto dei problemi sociali la propria mission, lavorando a progetti innovativi di alloggi provvisori per i richiedenti asilo o semplicemente sistemazioni dignitose per i profughi e sfollati in attesa di rifugio. Ma come dovrebbe rapportarsi un architetto al reale bisogno, ma soprattutto all’urgenza indotta dal disagio?

La Comunità Europea richiede elevati standard qualitativi per le strutture di accoglienza, peculiarità che talvolta contrasta con i tempi stretti e la scarsità delle risorse. Inoltre non è trascurabile l’impatto ambientale prodotto dai nuovi insediamenti sul territorio, sia per quel che concerne lo smaltimento dei rifiuti, sia le reti idriche ed elettriche, o il riscaldamento nei climi rigidi. Il professionista dunque, è chiamato a svolgere un ruolo “riabilitante” nei confronti di persone private dei beni primari e completamente in balìa degli eventi.

Esempi di progettazione sostenibile
Partendo dal presupposto che un architetto faccia sempre del proprio meglio per risolvere una crisi abitativa, le difficoltà di gestione non sono mai poche. Potremmo affermare che il leitmotiv dei centri di accoglienza di nuova generazione, sia senza dubbio l’attenzione prestata all’habitat circostante oltre che al comfort degli ospiti. Gli alloggi, che fortunatamente negli anni stanno soppiantando le tendopoli, sono infatti realizzati con materiali innovativi, capaci di trattenere il calore ed immagazzinarlo, evitando inutili dispersioni di energia. Grazie al fotovoltaico, il sole è divenuto una fonte energetica inestimabile, non solo in grado di fornire l’illuminazione necessaria, ma anche l’elettricità per apparecchi e dispositivi elettronici.

I pilastri che letteralmente tengono in piedi queste strutture la cui resistenza è stimata intorno ai tre anni, sono:

  • Illuminazione
  • ventilazione
  • impermeabilità
  • climatizzazione
  • comfort e riciclo energetico

Tra i progetti di maggiore fama, in cui è possibile ritrovare queste caratteristiche, vanno menzionati senza dubbio:

1.Rhu – Refugee Housing Unit –
Pannelli, soffitti modulari, telaio autosupportante, schermatura riflettente contro il caldo, lampade a led ed attacchi usb, sono alcune delle prerogative del progetto Rhu, realizzato grazie alla partnership tra Ikea e UNCHR , l’Agenzia per i rifugiati delle Nazioni Unite.

architettura sostenibile:RHU

Le 4 parti di cui si compone (frame, pannelli, rete, fotovoltaico), possono essere assemblate in poche ore, per un volume totale di 1,5 metri cubi.

architettura sostenibile: RHU
RHU

2.Matriz
La particolarità di questa soluzione riguarda i materiali utilizzati, ovvero alluminio e schiuma isolante. Ottima per i climi equatoriali.

architettura sostenibile: tenda rifugiati Matriz
Matriz

3.Hex House
Acciaio galvanizzato, alluminio e pannelli isolanti per questi alloggi di forma esagonale, ideati per essere scomposti e riaggregati in base al numero di nuclei familiari ospitati. Adatte a qualsiasi temperatura.

architettura sostenibile: hexhouse
Hex House

4.Living shelter
Si tratta di abitazioni integralmente riciclabili, rialzate da terra e per questo edificabili anche su superfici non pianeggianti.

architettura sostenibile:Living Shelter
Living Shelter

Valentina Barretta