la realtà virtuale per l’architettura

Anche in Italia spazio alla realtà virtuale per l’architettura, per comunicare al meglio i progetti prima di realizzarli. Come? Vivendoli

La realtà virtuale è oggi a portata di tutti grazie ai visori a basso costo lanciati di recente sul mercato per gli amanti dei videogame (Oculus Rift, Samsung “Gear VR”, HTC Vive e tanti altri) e presto diventerà uno strumento di lavoro anche per designer e architetti, la realtà virtuale per l’architettura diventerà la bacchetta magica di appassionati e addetti ai lavori.

Mentre negli U.S.A. spopolano gli studi che già utilizzano questa tecnologia, è notizia di questi giorni che in Italia un team di architetti, geometri, ingegneri edili e sviluppatori ha creato Ambiens VR un’app che consente di interagire con il progetto architettonico. Ambiens VR nasce come uno strumento a portata di tutti e di recente è stato inserito nel programma di accelerazione di Luiss Enlabs. Caricando il disegno tramite l’app e inserendo il proprio smartphone nel visore VR è possibile ottenere una visita virtuale dell’appartamento, uno sguardo al futuro della propria casa e la possibilità di interagire con gli spazi cambiando arredi, luci e colori delle pareti.

L’applicazione della realtà virtuale interattiva all’architettura permette di risparmiare costi e di rendere il cliente più partecipe dello sviluppo dei progetti e della proporzione degli spazi finali, insomma la parola d’ordine è ‘esperienza’: degli spazi e del design. Attraverso l’immersione sensoriale si percepiscono proporzioni e dimensioni degli spazi in maniera realistica e diventa più facile scegliere come modificarli e quali prospettive ottenere, rispetto ai classici disegni 2D.

Nel giro di cinque anni la realtà virtuale cambierà il modo di fare architettura, perché conviene a tutti -clienti e professionisti- fa risparmiare tempo e riduce al minimo gli imprevisti legati alle modifiche di un edificio o alla ristrutturazione di un interno. La sfida per le ‘vecchie generazioni’ di architetti sarà unicamente quella di mettersi al passo con questi nuovi strumenti.

Virginia Marchione