L’invenzione del Segway e gli strani casi del destino
L’invenzione del Segway che avrebbe cambiato il mondo va in pensione.
Era l’invenzione che avrebbe cambiato il mondo.
La gente ipotizzava che si trattasse di un hovercraft, di un dispositivo che avrebbe infranto le stesse regole di gravità, di un oggetto che si poteva guidare col pensiero.
Steve Jobs disse che si trattava di un’invenzione più grande del personal computer.
Il suo creatore disse che sarebbe stato “per l’auto ciò che l’auto era per il cavallo e il passeggino”.
Creato nel corso di un decennio da Dean Kamen era un dispositivo di trasporto personale a due ruote, auto-bilanciante e si chiamava Segway.
Oggi, dopo aver fatto alcune corsette con turisti per ville comunali e centri storici la produzione di Segway nello stabilimento di Bedford, nel New Hampshire, si interromperà il 15 luglio.
Di conseguenza un totale di 21 dipendenti verrà licenziato, mentre 12 rimarranno temporaneamente per gestire varie questioni, tra cui garanzie e riparazioni sui Segway che sono già stati venduti. Rimarranno cinque dipendenti che lavorano sugli scooter Segway Discovery.
Ma la sua storia, come dicevamo, nacque sotto ben altri auspici.
Dean Kamen, che all’epoca era un brillante ingegnere di 50 anni con un centinaio di brevetti al suo attivo, aveva realizzato il suo progetto più importante: una carrozzina per disabili, effettivamente strabiliante, che una multinazionale aveva finanziato per dieci anni con 50 milioni di dollari e che lui presentò personalmente alla Casa Bianca al presidente Bill Clinton nel 2000. Quella carrozzina si chiamava iBot ma Dean Kamen la chiamò Fred, come Fred Astaire, il ballerino, perché su quella carrozzina ballavi con il peso del corpo. Fred è il motivo per cui l’invenzione che Kamen realizzò con quella stessa tecnologia l’anno seguente, il Segway appunto, la chiamò Ginger, come Ginger Rogers, la ballerina compagna di Fred Astaire. Anche sul Segway si balla parecchio in effetti, ma è stato questo forse il vero punto debole.
Il debutto fu stratosferico e Dean Kamen aprì subito una fabbrica, in New Hampshire, in grado di sfornare 40 mila pezzi al mese a circa tremila dollari l’uno; ma dopo 19 anni ne sono stati venduti 140 mila in tutto.
Cercare le ragioni di tutto questo è possibile: un design rinnovato poco, la robustezza dei modelli che non richiedevano di essere cambiati, ma la cosa più probabile è che rispetto ad altri mezzi di trasporto leggeri come e-bike e monopattini elettrici, il Nostro aveva bisogno di una tempistica più consistente per essere adoperato in scioltezza.
In ogni caso l’eredità di Segway sopravviverà. Infatti il modello di punta dei monopattini cinesi, il Ninebot, incorpora molta della tecnologia del vecchio Segway.
Luigi Saravo