Migdan (la fuga)

La caccia si aprì il 12 giugno 2025. Migdan Evergoni era ormai sparito da poco più di due mesi. Due mesi durante i quali la Router Pharmaceutics ebbe modo di scatenare una campagna mediatica ai danni dell’immagine di colui che riteneva una sua creazione. Il gesto di Migdan il centauro, la sua fuga verso le pianure dell’ovest subito prima della colazione con il vicepresidente sulla Quinta Strada, aveva generato nell’opinione pubblica un misto di ammirazione e frustrazione.

Migdan, il miracolo biomedico divenuto in breve una divinità in terra, aveva abbandonato ogni gloria per la propria libertà, per seguire la propria natura selvaggia, ma aveva anche tradito il senso di prodigiosa meraviglia e ammirazione nei cuori dei suoi estimatori, ed era su questo tradimento che la Router aveva fatto leva per lanciare la campagna denigratoria a suo danno.

Nell’arco di quei due mesi la società aveva esercitato tutta la sua influenza politica ed economica per dipingere Migdan non solo come un traditore della razza umana che sputava nel piatto di chi gli offriva tutto quello che un essere umano avrebbe potuto desiderare, ma come un mostro, capace di diventare un pericolo per i valori su cui l’America si basava, un individuo capace di abbandonare chi aveva bisogno di lui, che ridicolizzava concetti come società e responsabilità, e che poteva minare con le sue azioni il delicato equilibrio democratico sempre più alla mercè di individualismi che rifuggivano dal bene comune.
I talk show e i notiziari piegati alle necessità della Router attraverso un sistema di intimidazione e corruzione, i sondaggi falsati e pilotati, le interrogazioni parlamentari e del Congresso costruite ad arte, la capillare divulgazione di notizie e post sui social network attraverso l’immissione di innumerevoli falsi profili, avevano alla fine, e in breve, convinto l’opinione pubblica della necessità di intervenire contro quello che era divenuto un pericolo pubblico: Migdan Evergoni, il centauro.

Quella della Router non era solo una vendetta. Non era un fatto ideologico ma di sostanza. La società farmaceutica aveva sponsorizzato la creazione del centauro e la sua fuga aveva screditato la società agli occhi del governo. I contratti che la Router aveva in mano per continuare a produrre ibridi umano-animali a scopi propagandistici e militari erano stati sospesi.

Come poteva il governo contare su creature che abbandonavano ogni dovere per dedicarsi alla vita solitaria e selvaggia invece di divenire simbolo culturale e di potenza tecnologica di una nazione e nutrire le file del proprio esercito come supersoldati capaci di intimidire ogni nemico con la loro aura di divinizzazione?

Così la Router aveva deciso che Migdan sarebbe stato catturato, esposto al pubblico ludibrio, e riprogrammato. Era stato questo l’errore della società farmaceutica: pensare che avrebbe potuto manipolare la sua creatura con facilità, senza ricorrere a quelle che in gergo militare erano chiamate “riprogrammazioni psicocognitive”.

La ragione per cui la Router non aveva immediatamente fatto ricorso a metodi sicuri era perché questi metodi assicuravano una risposta funzionale ai fini di una manovrabilità degli individui ma in cambio producevano spersonalizzazioni profonde. Era quindi chiaro che qualora il protocollo per la futura produzione degli ibridi umano-animali avesse contemplato le “riprogrammazioni psicocognitive” né Migdan né i suoi successori avrebbero potuto servire obiettivi di carattere propagandistico-politici ma avrebbero comunque assolto alle necessità belliche, e questo alla Router poteva bastare.

Così quel 12 giugno 24 unità di cacciatori-sabotatori furono paracadutati nella zona di Elawere, per cercare Migdan. Esiste anche un video del suo ritrovamento girato da uno dei soldati con uno smartphone. Lui era in un torrente, con l’acqua che gli bagnava le ginocchia. Aveva in mano una rudimentale lancia e con quella tentava di pescare. Aveva la barba lunga, i capelli arruffati, e gli occhi accesi. Quando vide i soldati sorrise.
Fu trasportato alla base G.W. Bush in Texas e lì sottoposto a cicli di “riprogrammazioni” per due mesi. Non oppose mai resistenza ai trattamenti ma quando uscì i risultati furono deludenti tanto per l’esercito quanto per la Router Pharmaceutics.
Ora Migdan vive una vita che potrebbe definirsi normale. Fa il commesso in un supermercato di Lake Forrest in Illinois, e nessuno fa più caso al suo aspetto. Quando è il periodo di natale per ogni spesa superiore ai 200 dollari un bambino ottiene in premio di potergli salire in groppa.

di Luigi Saravo