Moda e tecnologia si incontrano al museo

Tra stampe 3D, sensori e tessuti innovativi, a Boston e New York va in scena la fusione tra moda e tecnologia.

Mentre nei laboratori del MIT ricercatori e designer stanno progettando una serie di indumenti capaci di auto-generare cibo e tessuti vitali, indispensabili per la sopravvivenza degli umani in caso di viaggi interplanetari, a Boston e New York va in scena la fusione tra moda e nuove tecnologie, in due appuntamenti.

A Marzo #techstyle (al Boston MFA fino al 10 Luglio ) ha spiazzato tutti con l’esposizione di 30 creazioni di stilisti emergenti e guru come Alexander McQueen, Ralph Lauren, Comme de Garconne, solo per citarne alcuni. Tra i pezzi più sorprendenti, abiti sensibili agli stimoli sonori, scarpe stampate in 3D che sembrano ispirate ad una cattedrale di Gaudì, un vestito che risponde ai Tweet e il completo Anthozoa -nato dalla collaborazione tra la ricercatrice del MIT Neri Oxman e la stilista Iris Van Herpen-interamente stampato in 3D con applicazioni simili a molluschi che sembrano vivi, realizzati in poliuretano e acrilico.

Anthozoa Designed by: Iris van Herpen and Neri Oxman (Israeli, born 1976)*Courtesy, Museum of Fine Arts, Boston
Anthozoa Designed by: Iris van Herpen and Neri Oxman (Israeli, born 1976)*Courtesy, Museum of Fine Arts, Boston

Il 5 Maggio al New York Fashion Metropolitan Museum ha aperto i battenti Manus per Machina (fino al 14 Agosto), che mette a confronto i processi di fabbricazione a mano e quelli a macchina mostrando le diverse fasi di sviluppo e di prototipazione attraverso gli atelier. Ideata dal curatore del Constume Institute del Metropolitan, Andrew Bolton, l’esposizione nasce per dimostrare che tra “fatto a mano” e”fatto a macchina” non c’è opposizione, ma una continuità che porta al futuro. Tra i capi di punta, un abito da sposa di Karl Lagerfeld in neoprene disegnato a mano, The Pregnant Bride, scansionato al computer e “pixelato” al digitale.

Se pensavate che un’applicazione come quella del taglio laser sui vostri capi fosse il massimo della fusione tra fashion e innovazione, vi state decisamente perdendo qualcosa.

Virginia Marchione