My Shake, il sismografo per smartphone di Google

My shake il sismografo integrato al telefono attraverso un’app per Adroid.

L’annuncio è di Google: un’app sfrutterà l’accelerometro del device per monitorare in tempo reale i terremoti.

L’applicazione si chiama MyShake ed è in grado di trasformare il cellulare in un sismografo. È stata ideata dagli studiosi dell’University of California-Berkeley, dove gli sviluppatori hanno creato un sistema compatibile con gli smartphone Android, in grado di registrare le oscillazioni provocate dal terremoto, utilizzando i sensori integrati.

L’obiettivo a lungo termine degli scienziati è quello di realizzare una rete di rilevazione mondiale dei terremoti, per avvisare in tempo le persone che si trovano più vicine all’epicentro del sisma. L’app in particolare potrebbe essere utile in paesi altamente sismici, come il Perù e il Nepal, che possiedono pochissime stazioni di rilevamento nel territorio. In tal caso una rete costituita da milioni di smartphone potrebbe essere d’aiuto, affiancandosi ai tradizionali sismografi.

Per ora, la sperimentazione è stata avviata con l’USGS, l’organismo americano per la sorveglianza degli eventi sismici e si sta svolgendo in California. Come tutte le sperimentazioni, però, sarà difficile avere immediatamente e su larga scala la disponibilità di questa applicazione e della tecnologia necessaria. Per due motivi: il primo è che la fase di test dovrà essere la più accurata possibile per verificare l’affidabilità degli accelerometri installati sugli smartphone e quindi calibrare gli algoritmi impiegati per poi trasmettere dati attendibili. Il secondo motivo è che c’è la possibilità di falsi allarmi provocati, ad esempio, da fenomeni o attività umane che nulla hanno a che fare con un terremoto.

Alla base di MyShake vi è un algoritmo sviluppato dagli scienziati in grado di differenziare le normali vibrazioni dalle oscillazioni provocate dal terremoto. Nel corso di numerosi test effettuati in laboratorio, l’applicazione è stata in grado di rilevare correttamente circa il 93 per cento delle scosse sismiche.

Secondo i primi test, per poter avere un’indicazione precisa riguardo la posizione, l’origine e la magnitudo del terremoto, è fondamentale che vi siano almeno 300 smartphone con MyShake in un’area ampia 110×110 chilometri.

Per il momento il servizio di raccolta dati sugli smartphone equipaggiati da Android, che si attiva solo previo consenso del proprietario, si limiterà a raccogliere e immagazzinare dati in tutto il mondo per contribuire alla costruzione di un database utile alla ricerca scientifica. Tramite queste informazioni verrà anche arricchita la pagina dei risultati di ricerca di Google: se si cerca informazioni su un terremoto nelle vicinanze, tra i primi risultati ci sarà un’indicazione specifica per confermare o smentire la richiesta dell’utente.

Qui un nostro articolo: quando la tecnologia aiuta l’umano.

Luigi Saravo