Pizza napoletana stampata in 3D? Succede a NewYork grazie alla Nasa

Dal museo della pizza napoletana alla “margherita” stampata in 3D. Arriva dagli States un nuovo modo per rendere onore al piatto italiano più amato dopo la pastasciutta.

Acqua, farina macinata finemente, lievito naturale, mozzarella, passata di pomodoro San Marzano, sale marino, olio. A Napoli sono i classici ingredienti impiegati per realizzare una “signora” pizza, a New York nutriranno una stampante 3D allo scopo di ottenere lo stesso risultato.

La notizia divulgata dalla BeeHex, azienda caratterizzatasi sin dal 2013 per il print food, ha fatto presto il giro del mondo, suscitando curiosità, ma anche diffidenza: è davvero possibile riprodurre la pizza napoletana con una stampante 3D?

A quanto pare si. E se a dirlo è Pasquale Cozzolino, napoletano d’hoc conosciuto per aver portato nella Grande Mela la “dieta della pizza”, possiamo crederci. Il suo ristorante Il Ribalta, famoso nell’East Village per la veracità delle pizze, molto lontane da quelle al cheddar di Joe’s Pizza ed Artichock Basille’s Pizza, affiancherà infatti Contractor, proprietario della BeeHex, nella mission impossible di sfornare pizza 3D.

Uno come Anjan Contractor, ingegnere a cui va attribuita la realizzazione dei primi alimenti stampati in 3D per la missione NASA su Marte, non avrebbe potuto trascurare la ricetta originale, che indubbiamente distingue la pietanza campana di fama internazionale da tutti gli altri surrogati. Così si è rivolto ad un esperto, un consulente “stellato” che lo aiuterà nella scelta di ingredienti di prima qualità.

a NewYork la pizza napoletana 3D ha spopolato
Anjan Contractor (sulla destra) insieme ad altri collaboratori

Pizza, mozzarella e ingranaggi 3D

L’innovativa stampante 3D per pizza, si avvale di un sistema molto simile a quello delle normali stampanti 3D.

Una volta ricevute le istruzioni dal computer, procede con la stampa dei vari strati d’impasto, miscelando sapientemente i diversi ingredienti, rigorosamente freschi, contenuti in apposite fiale.

Il dosaggio però, è uno di quei dettagli che non può prescindere dal parere di uno chef, motivo per cui la BeeHex si è rivolta a Cozzolino. Sotto i suoi suggerimenti la pizza stampata oltre ad essere più leggera e di veloce preparazione, avrà anche un ottimo gusto.

Saranno poi direttamente i consumatori a decidere forma e spessore in base ai propri gusti, ma anche la tipologia d’impasto ed il condimento. La missione consiste nel garantire un’esperienza gastronomica di primo livello e dissipare ogni dubbio circa la genuinità del prodotto finale.

New York: una ragazza un po' scettica assaggia la pizza napoletana 3D

Quali vantaggi?

Sebbene apparentemente non vi siano grossi vantaggi per i fruitori della 3D Printer food, in realtà è possibile annoverare tra questi la facilità con cui chiunque, premendo un singolo tasto, sarebbe in grado di avviare tutto il procedimento, ma soprattutto la pulizia e la velocità con cui questo avviene. Più assidui frequentatori di fast food e focaccerie parlano invece di dieta più salutare, ma in merito non è stata fatta molta chiarezza. Ci limiteremo dunque ad affermare, che saranno le personali abitudini alimentari ad influire sull’impatto nutrizionale così come sull’ eventuale, anelato, “dimagrimento”.

Valentina Barretta