Pokémon Go: spiati e contenti
Pokémon Go, trovati bug nell’applicazione diventata già virale: violati account Google, ma il colosso del web rassicura
Se negli ultimi tre giorni vi fosse capitato di camminare in luoghi pubblici, potreste aver notato gruppi di persone intente ad osservare e direzionare il cellulare verso l’ambiente circostante. Quasi sicuramente non era Snapchat ad occupare il loro tempo, ma qualche Pokémon in fuga, pronto ad essere catturato.
Pokémon Go in pochissimi giorni ha conquistato l’attenzione di tutto il mondo, e mentre a migliaia sono già in strada, intenzionati a prendere i simpatici animaletti, in molti si chiedono a cosa sia dovuto tutto questo successo. Il gioco a realtà aumentata sviluppato dalla Niantic, non è infatti ancora disponibile ufficialmente in Europa, eppure è già diventato virale anche nel vecchio continente.
A dispetto di chi sostiene si tratti di un’attività solitaria, che costringa a stare attaccati al display del telefono anche durante una passeggiata, i fatti dimostrano tutt’altro: quello dei Pokémon è un gioco di società. Esso consentirebbe d’incontrare e conoscere persone ovunque, nei luoghi più remoti così come nelle grandi metropoli. Ma anche di fare una pausa pranzo collettiva divertente in ufficio o di organizzare veri e propri campionati stagionali. L’argomento di conversazione iniziale concernerà ovviamente il numero di mostriciattoli intrappolati.
Se non hai mai giocato a Pokémon Go, è importante sapere che il gioco utilizza due tecnologie differenti: geolocalizzazione e realtà aumentata. Mappe dettagliate localizzano il tuo personaggio in un mondo versione Pokemon, successivamente la AR provvede alla materializzazione dei pupazzetti virtuali nella fotocamera dello smartphone. Il gioco prende in considerazione solo 150 Pokémon, ossia tutti quelli del videogioco e del cartone animato uscito negli anni ‘90, tralasciando quelli pubblicizzati a posteriori, circa 600.
L’ obbiettivo è fidelizzare ancora di più gli utenti storici.
I giocatori devono sapere però che l’applicazione, se utilizzata con dispositivi iOS, potrebbe comportare problematiche relative alla privacy. Pokèmon Go richiede infatti erroneamente, accesso completo all’ account Google dell’utente, mentre dovrebbe necessitare soltanto dei dati del profilo base. Google ha garantito che il bug verrà presto risolto, intanto migliaia di profili sono stati già violati.
Valentina Barretta