Ice Bucket Challenge ha funzionato

Vi ricordate di Ice Bucket Challenge? La campagna virale lanciata nell’estate del 2014 per sostenere la lotta alla SLA ha dato i suoi frutti.

Gli scettici sono stati smentiti, l’iniziativa di sensibilizzazione e raccolta fondi nella lotta contro la Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA) Ice Bucket Challenge, lanciata dall’ Associazione statunitense contro la SLA, ha prodotto i finanziamenti che hanno portato alla scoperta del nuovo gene NEK1, come hanno annunciato ieri i ricercatori su Nature Genetics.

Grazie alle donazioni è stato infatti possibile finanziare una ricerca genetica internazionale e collaborativa, il MINE.

“Il lavoro assume un particolare significato perché rappresenta il primo prodotto del progetto mondiale MINE a cui anche l’Italia aderisce” ha raccontato Vincenzo Silani, ricercatore dell’Istituto Auxologico Italiano.

L’iniziativa, una sfida virale dilagata nel 2014 tra personaggi illustri di tutto il mondo ma da tanti scettici additata come forma di esibizionismo, prevedeva che la persona nominata si prestasse a fare una doccia fredda con un secchio pieno di ghiaccio e acqua, filmandosi, per poi donare fondi e nominare altre tre persone. Il primo ad accettare la sfida fu Mark Zuckerberg.

Non è dimostrabile quali dei protagonisti abbiano davvero donato ma la certezza è che i 115 milioni di dollari raccolti in donazioni hanno fatto la differenza!

Virginia Marchione