Rotaie Verdi, a Milano la ferrovia diventa un parco

A Milano la riqualificazione urbana e sociale guarda ai modelli internazionali, le ferrovie dismesse diventeranno oasi urbane grazie al progetto Rotaie Verdi.

Se non è possibile recuperare i danni irreversibili provocati dal consumo di suolo, è auspicabile che voler popolare le città con nuove oasi verdi sia obiettivo comune dei cittadini e di chi la città la governa. Le risposte dell’architettura del paesaggio alle problematiche del degrado sono tante e sempre più diversificate, nelle capitali di tutto il mondo l’urban gardening sta prendendo piede per la gioia di chi è alla continua ricerca di spazi in cui ricevere stimoli sensoriali positivi e godere dello spettacolo della natura. A Milano il 19 Ottobre è stato presentato il progetto pilota Rotaie Verdi, un piano che mira a creare un corridoio ecologico tra Porta Genova, Porta Romana e San Cristoforo, scali ferroviari ormai in disuso e spesso in preda al degrado.

Elaborato da WWF Italia con il supporto di Fondazione Cariplo ed in partnership con Comune di Milano, Cooperativa Eliante e Rete ferroviaria italiana, Rotaie Verdi «si inserisce nel quadro più ampio dell’impegno del WWF Italia per consumo di suolo, climate change e resilienza dei sistemi naturali» ha spiegato la delegata regionale del WWF Paola Brambilla, durante l’evento di presentazione del progetto all’Urban Center di Milano.

Il piano è di quelli che guardano a modelli già realizzati in città come Parigi e New York, e prevederà una spesa totale di 172 milioni di euro da suddividere tra verde, interventi architettonici e interventi urbanistici.

rotaie verdi Milano come New York
Uno scatto della natura sulla High Line a NY. Courtesy High Line Blog

Il modello Wild Urban

rendering rotaie verdi milano
Rendering del parco Rotaie Verdi, tratto dallo studio di fattibilità.

Rotaie Verdi non è il progetto di un grande giardino urbano come quelli delle altre aree riservate al verde pubblico, ma è un giardino completamente spontaneo: gli spazi di connessione tra gli scali verranno dedicati al verde selvatico, il Wild Urban, un nuovo concetto di parco urbano’libero di crescere e morire e trasformarsi’, citando la definizione dal sito della Cooperativa Eliante.

Rotaie verdi infatti, terrà conto delle numerose specie autoctone osservate durante lo studio compiuto sull’area. Le varietà di specie vegetali osservate nell’area coinvolta sono 368, provengono da tutti i continenti e tra le piante autoctone ci sono specie di grande pregio naturalistico, non è da sottovalutare il fattore della connessione ecologica tra gli scali, che consentirebbe alle specie osservate di vivere in un ambiente più favorevole.

«Credo che Rotaie Verdi potrebbe ben inserirsi in questa prossima pianificazione. Oltre alla realizzazione di una grande oasi naturalistica all’interno del tessuto urbano, il progetto andrebbe ad aumentare la superficie di territorio che ospita gli ecosistemi tipici della campagna lombarda, un prezioso patrimonio da preservare e valorizzare» ha sottolineato Pierfrancesco Maran, Assessore all’Urbanistica, Verde e Agricoltura.

Non ci resta che aspettare la definitiva approvazione del progetto e sperare che la città di Milano presto restituisca ai cittadini, soprattutto a quelli più piccoli, nuovi spazi verdi e un paesaggio urbano arricchito dalla natura.

Virginia Marchione