Il Supermercato senza nome e senza personale
Non ha ancora un nome, ma esiste già. Il primo Supermercato free-staff, un emporio che utilizza la tecnologia in sostutuzione del personale specializzato, nasce in Svezia dall ’idea di un residente locale appassionato di App ed Hi-tech.
Se in passato Einstein o chi per lui, paventava il giorno in cui la tecnologia avrebbe sostituito la forza lavoro umana, oggi quella data è sempre più vicina. Il supermercato che non ha bisogno dell’ausilio del personale, inventato da Robert Ilijason, ne è la prova. Ma Lijason, oltre ad essere svedese ed esperto d’information technology non ha doti particolari, se non quella di aver anticipato i tempi rispetto a quanto previsto. Risultati così ottimali sono stati infatti possibili dal connubio di due note tecnologie: i QR code, strumento già ampiamente sperimentato da Ipermercati forniti di lettori ottici o grandi catene di distribuzione, e linguaggio di programmazione Java per lo sviluppo di app. E’ quindi sufficiente fondere le due soluzioni, per ottenere quello che l’audace scandinavo ha messo a punto nel piccolo villaggio di Viken, dove la Quarta Rivoluzione è approdata prima che la Terza avesse modo di assestarsi.
Non è realtà virtuale!
Sebbene si stia già parlando di supermercati virtuali, e-commerce funzionanti tramite appositi visori in grado di riprodurre non solo i luoghi ma anche la merce al loro interno, recapitata all’acquirente in un momento successivo, l’esempio svedese resta un ibrido. Il market di Viken non ha nulla di virtuale: i prodotti sono disposti sugli scaffali come in qualsiasi altro supermercato, sia i freschi che surgelati. Unica eccezione è rappresentata dallo “store”, un magazzino virtuale nel quale è possibile ordinare prodotti non presenti in quel momento.
I vantaggi
Il primo Supermercato privo di cassieri, addetti al banco e all’organizzazione degli scaffali, si affida esclusivamente ad un lettore ottico collegato ad un’app ed ovviamente, all’onestà della clientela.
Basterà avvicinare il proprio dispositivo (smartphone o tablet) al lettore per entrare nel negozio, scansionare i singoli prodotti per fare la spesa ed attendere il conto a casa a fine mese.
Niente di più facile, soprattutto se si considerano i prezzi decisamente più bassi, grazie all’abbattimento dei costi di gestione del personale, e mai più file alla cassa. Ma è davvero quello che desideriamo? Un sistema completamente automatizzato, depauperato dall’assenza di “umani”, onere eccessivo per un piccolo esercizio commerciale?
Pecche e possibili migliorie
L’assenza di personale oltre ad un problema prettamente logistico (chi sistemerà la merce sugli scaffali?), implica l’inevitabile riduzione di posti di lavoro e di conseguenza il riproporsi di un concetto difficile da accettare: possiamo fare a meno della manodopera. Un tema controverso che eviteremo di affrontare in questa sede perchè troppo lungo e complesso, ma che ci deve far riflettere sulle prospettive future che noi stessi stiamo costruendo. Altre pecche potrebbero essere quelle legate alla sicurezza interna ed un sistema di sorveglianza facilmente eludibile. Al momento la messaggistica istantanea risolve inconvenienti quali porte aperte ed eventuali forzature, ma l’invio di un sms di allerta alla proprietà può giusto bastare a coprire le esigenze di una piccola cittadina svedese, non certo vincere la criminalità di una grande metropoli.
Valentina Barretta