Una maschera 3D per Björk
La cantante islandese Björk porta il suo tour in diciotto località diverse in tutto il mondo, incentrandolo sulle sperimentazioni con le nuove tecnologie.
Dopo aver pubblicato Vulnicura, il primo album musicale fruibile con un visore per la realtà virtuale, Björk continua a sperimentare con le nuove tecnologie e ha di recente portato per la prima volta su un palcoscenico un oggetto estremamente sofisticato, realizzato in stampa 3D: la maschera Rottlace.
‘Il lavoro di un artista è dare un’anima alla tecnologia’
Björk
Il nome Rottlace rappresenta un’intera serie di maschere stampate in 3D, fatte realizzare dall’artista per i suoi prossimi show, commissionate al progetto Mediated Matter Lab del MIT e a Stratasys. Le maschere sono state realizzate utilizzando una nuova tipologia di filamenti e raffigurano la struttura interna della sua testa, esplorata grazie ad un sistema di scansione tridimensionale. Giocando sulla contrapposizione interno/esterno, riproducono la struttura muscolo-scheletrica di Björk ed evocano la tematica dell’auto guarigione.
Il team è stato guidato dall’architetto e designer Neri Oxman.
«Ispirata alla sua controparte biologica e concepita come un tessuto muscolare, la maschera è una struttura multi-materiale che pur avendo un’integrità formale, permette al collo e alla faccia di svolgere i normali movimenti. Con Rottlace abbbiamo disegnato una maschera, che rappresenta una parte per il tutto, però di natura sintetica» ha dichiarato la Oxman.

Fino al 22 Luglio, Björk è in mostra al Museo nazionale dell’innovazione e delle nuove scienze di Tokyo Miraikan con Digital, un’esperienza di realtà virtuale(su piattaforma HTC) alla scoperta della sua musica, con installazioni basate sulle tracce che compongono il suo lavoro discografico.
Le nuove sperimentazioni di Björk mostrano le potenzialità della realtà virtuale, non solo in ambito ludico ma anche nell’intrattenimento. Ancora una volta l’eclettica artista islandese ci apre gli occhi verso il futuro, prospettandoci esperienze più immersive per il pubblico della musica, un contatto decisamente totalizzante.
Virginia Marchione